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5000m storico a Londra: l’etiope Idris batte Mo Farah


Passano alla storia i 5000 metri in pista dei Campionati Mondiali di Atletica di Londra 2017. Si interrompe la striscia d’oro del fuoriclasse britannico di origini somale Mo Farah, che dalle Olimpiadi di Londra in poi aveva sempre fatto doppietta vincente sui 5000m e 10000m sia alle Olimpiadi che ai Mondiali, strapazzando ripetutamente Keniani ed Etiopi, i dominatori della corsa di resistenza. In quella che è stata la sua ultima recita in pista prima di passare alle maratone su strada, gli etiopi hanno fatto di tutto per non stendere un tappeto rosso all’uscita di scena di na leggenda del mezzofondo, e ci sono riusciti!

La gabbia costruita dal trio etiope Edris, Barega e Kejelcha, 23 anni il più anziano, 18 il più giovane, ha snaturato la corsa di Farah, che per recuperare sugli avversari in fuga ha dimenticato le frequenze lasciandosi andare alle ampiezze della falcata. Il britannico è riuscito a passare all’interno negli ultimi metri, sfruttando l’ennesima ingenuità di Yomif Kejelcha, ma non è stato sufficiente per riprendere un magnifico Muktar Edris (13m32s79c), che riporta a casa il titolo perso a partire dall’avvento dell’era Farah, nel 2011. L’ultimo etiope a vincere il 5000 iridato era stato, a Berlino, Kenenisa Bekele. Farah è secondo in 13’33”22c, lo statunitense ex-kenyano Paul Chelimo, che a Rio finì secondo a sei decimi da Farah, stavolta arriva a otto centesimi, e prende un difficilissimo bronzo. Kejelcha è ancora medaglia di legno, come a Pechino, ma ha 20 anni appena compiuti e il futuro è suo. A Edris, che non manca il senso del’iironia né quello della vera sportività, non pare vero di imitare il gesto di Mo Farah, il Mo-Bot, appropriarsene e poi tendere il braccio allo sconsolato Farah disteso sulla pista per rialzarlo e abbracciarlo. Farah sotto la tribuna baciato dalla figlia piccola, per consolarlo, è l’ultima l’ennesima immagine che resterà negli occhi di tutti.

Gara femminile

Nei 5000m femminili è sempre Kenia contro Etiopia, in questo caso Almaz Ayana, etiope vincitrice dei 10000m, contro la keniana Hellen Obiri. Partite lente al primo chilometro, le due rompono gli indugi e seminano il resto delle finaliste, e fanno gara a due per l’oro. Alla campana dell’ultimo giro la Obiri fa uno scatto deciso al quale l’etiope non risponde e per la keniana, con un volata lunghissima, c’è il titolo mondiale in 14’34”86c, argento per la Ayana in 14’40”35c e bronzo per l’olandese Sifan Hassan in 14’42”73c.

Fonte fidal

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.